|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
|
agricoltura, coltivazione agricoltura biologica, rivista macchine agricole, mensile agricoltura, politica ambientale italiana, informazioni agricoltura, riviste agricole specializzate, potatura piante, lavori orto, coltivazione biologica, prodotti tipici agricoltura, turismo rurale, coltivazione vite, coltivazione olivo, coltivazione ortaggi, frutticoltura |
|
|
|
|
|
|
|
Segnali incoraggianti dal mercato del latte europeo
|
A maggio la media europea del prezzo del latte crudo alla stalla è nuovamente diminuita, ma con un tasso percentuale molto meno marcato rispetto ai mesi precedenti. I dati del Milk Marketing Observatory segnano 32,44 euro per quintale, con una riduzione di appena lo 0,6% rispetto ad aprile. La rapida e consistente spinta alla contrazione dei prezzi si è così fortemente ridimensionata. Il mercato mostra segnali di stabilità e consolidamento e questo è di buon auspicio per i produttori, che confidano in una inversione di tendenza e nell'incremento dei ricavi.
Rispetto a 12 mesi fa (maggio 2017), in Europa i produttori di latte bovino stanno incassando appena 0,53 euro per quintale in meno, con uno scarto negativo dell'1,6%. Sarà interessante verificare cosa accadrà in futuro e capire se, anche per il settore del latte, dopo quello dei cereali e dei semi oleosi, si possa parlare di una nuova fase di normalità del mercato, dopo un decennio, quello tra il 2007 e il 2016, caratterizzato da alta volatilità.
Una recente analisi di Rabobank centrata sul settore degli alimenti zootecnici a livello internazionale, parla di una relativa stabilità del mercato e di forze che si bilanciano, riducendo in modo notevole la volatilità, rispetto al decennio precedente.
In Europa, però, bisogna fare i conti con gli elevati stock pubblici di latte scremato in polvere, i quali ammontano ancora a 350.000 tonnellate. Al riguardo la delegazione francese al Consiglio dei ministri agricoli dell’Unione europea ha presentato a fine maggio una informativa con la quale chiede alla Commissione di valutare la possibilità di mettere in atto delle aste di vendita per l’alimentazione degli animali. In tal modo ci sarebbe un rapido svuotamento dei magazzini pubblici senza incidere sul mercato dei derivati del latte. Tale operazione avrebbe un costo di qualche decina di milioni di euro che però scongiurerebbe il rischio di una nuova crisi di mercato del latte come quella del triennio 2015-2017.
Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 23/201X a pag. 26
Segni incoraggianti dal mercato di latte e derivati
|
|
Il settimanale tecnico ed economico di agricoltura
professionale |
|
|
|
|
|
|
|
Conosci la Banca Dati
Articoli Online?
... scopri la notevole mole di contenuti digitali utili
per la tua professione o la tua passione
esplora la banca dati online |
|
|
|
|
|
|