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Biologico, le nuove regole europee non piacciono

Dopo quattro anni di trattative le nuove norme UE sulla produzione e commercializzazione dei prodotti da agricoltura biologica sono state approvate dalla plenaria dell'Europarlamento. Con il voto contrario degli eurodeputati italiani.
Il regolamento fu presentato nel 2014 dall'allora commissario UE all'agricoltura Dacian Ciolos e i principali Paesi produttori (Italia, ma anche altri meno grandi come il Belgio) si sono trovati generalmente a chiedere norme più severe rispetto ai Paesi in cui si consumano più prodotti bio (Regno Unito, Danimarca, Svezia e altri). Di solito accade il contrario, sono i consumatori che vogliono standard più alti. 
Le nuove norme sul bio saranno applicabili a partire dal 2021.
Il regolamento prevede controlli annuali antifrode per tutti gli operatori della filiera del bio (non solo agricoltori), con le ispezioni che diventano a cadenza biennale per chi risulta in regola per tre anni di fila. I produttori con aziende di piccole dimensioni potranno aggregarsi e ottenere una certificazione bio di gruppo, riducendo i costi. 
La certificazione bio per prodotti coltivati su bancali in serra, richiesta dai Paesi del Nord Europa, è bloccata fino al 2030. 
Nel bio potranno continuare a essere usate sementi convenzionali fino al 2035.
Le aziende agricole miste, che producono sia prodotti convenzionali che biologici, continuano a essere autorizzate. 
I prodotti bio che vengono accidentalmente contaminati da agrofarmaci non autorizzati nel settore potranno continuare ad avere la certificazione. I Paesi che, come l'Italia, hanno un meccanismo di decertificazione automatico potranno mantenerlo, ma non impedire la commercializzazione nel proprio mercato di prodotti di altri Paesi europei, o di Paesi terzi, che si comportano diversamente. 
Quest'ultimo aspetto, insieme alle deroghe al principio di conformità dei prodotti importati, hanno spinto gli europarlamentari italiani a votare contro.


Tratto dall’articolo pubblicato su L’Informatore Agrario n. 16/2018 a pag. 6
L’agricoltura biologica targata UE lascia scontenta l’Italia
di A. Di Mambro
L’articolo completo è disponibile anche sulla Rivista Digitale




 


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