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Un primo passo importante che serve a scongiurare – per ora – un provvedimento legislativo di Bruxelles, e che si basa su tre elementi comuni: la disponibilità a fornire informazioni sia sulle calorie che sugli ingredienti, la possibilità per le aziende di utilizzare un'etichetta elettronica, la dose di riferimento da 100 ml. 

Manifestazione di unità e compattezza che è solo apparente: ogni settore ha delle richieste specifiche. Come nel vino, dove la questione della lista di ingredienti ha già riaperto il vaso di pandora delle pratiche enologiche (aggiunta di zucchero contro mosto concentrato). Nel documento finale non c'è traccia della richiesta delle organizzazioni italiane aderenti al Copa e Cogeca, sostenute da Spagna e Grecia, di indicare lo zucchero aggiunto. 

Quindi, le organizzazioni italiane non hanno firmato il documento, sostenendo che bisogna «consentire finalmente ai consumatori di sapere se il vino che bevono è stato ottenuto o meno con l'aggiunta di zucchero».