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L’approvazione del Trattato di libero scambio tra UE e Canada da parte del Parlamento europeo ha dato il via a una serie di commenti che vanno dalla soddisfazione al timore, fino alla disinformazione pura. Abbiamo scelto alcune «perle» cominciando, per la sua autorevolezza, dal fondatore di Slow Food Carlo Petrini.

Scrive Petrini su Repubblica: «Oggi in Europa ci sono circa 1.300 prodotti alimentari a indicazione geografica, 2.800 vini e 330 distillati. Di questi il CETA ne tutelerebbe 173. Questo significa che denominazioni di origine con un forte legame con il territorio e una tecnica produttiva tradizionale potrebbero essere tranquillamente imitati».
Vero, ma ora (prima del CETA) possono essere imitate TUTTE, e comunque tra le 173 ci sono quelle che rappresentano la quasi totalità dell’export europeo in Canada. E quindi?


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