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Bruxelles: filo diretto
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Fabien Santini, prospettive a medio termine per i prodotti Mediterranei

Fabien Santini, policy officer alla Direzione generale agricoltura della Commissione europea, parla delle prospettive a medio termine (2016-2025) per i mercati di vino, olio d'oliva e ortofrutta. Filmato a Bruxelles, il 16 dicembre 2016.




- Per la prima volta il tradizionale rapporto sulle prospettive a medio termine dell'agricoltura europea dedica un capitolo ad alcune produzioni tipiche del Mediterraneo. Quali sono i risultati della vostra analisi?


 
- In effetti è la prima volta che proviamo a coprire prodotti di una certa importanza nella regione del Mediterraneo, in particolare olio d'oliva, vino e ortofrutta. Quest'ultimo settore è importante per i paesi del Mediterraneo ma anche per il resto d'Europa. In generale si tratta di comparti molto diversificati, per questo più difficili da studiare rispetto ai comparti "classici" e questo spiega in parte perché solo oggi abbiamo deciso di analizzarli, riuscendo comunque a estrarre delle tendenze di medio termine.

Esiste una tendenza al ribasso dei consumi nelle zone di produzione: si usa meno olio di oliva in Spagna, Grecia e Italia, si beve meno vino in Francia e Italia. Non è necessariamente una cattiva notizia perché i consumi stanno invece aumentando nel resto d'Europa, soprattutto nel Nord del continente, e nei paesi terzi. Asia e America per esempio fanno registrare un forte aumento dei consumi procapite di vino. Questo vuol dire che gli scambi, che già rendono questi comparti degli esportatori netti nel panorama dell'agroalimentare europeo, continueranno a essere un motore di crescita in futuro.

Nonostante ci sia un aumento delle importazioni di vino, le esportazioni cresceranno ancora di più. Anche nell'olio d'oliva sarà l'export a garantire la possibilità di assorbire un aumento della produzione, specialmente in Spagna.

Per l'ortofrutta, come per il vino, un fattore da evidenziare è l'incremento del valore aggiunto incorporato nel prodotto nel momento dei consumi. L'esempio più banale è quello dei pomodori, comparto in cui negli ultimi 15 anni si è passato da consumi assolutamente marginali di varietà "mini" a un'offerta molto dinamica, diversificata e con sempre più valore aggiunto.

In sintesi, ci sono tre punti importanti nelle prospettive a breve termine per questi prodotti: riduzione dei consumi nelle aree di produzione, aumento dei consumi in altre aree che implica più esportazioni e un orientamento verso prodotti a valore aggiunto sempre più alto.
 

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