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Janez Potočnik, ex commissario europeo all'ambiente, parla di agricoltura e obiettivi per lo sviluppo sostenibile (Sustainable Development Goals, approvati dall'ONU nel 2015). Intervista registrata il 22 marzo 2016.



- Gli obiettivi per lo sviluppo sostenibile dell'ONU rinforzano il ruolo della sostenibilità ambientale in agricoltura. L'UE gioca da anni un ruolo da protagonista da questo punto di vista. Quale direzione per le politiche agricole del futuro?

- In realtà noi europei abbiamo anche contribuito in modo determinante a definire gli obiettivi di sviluppo sostenibile e dovremmo continuare ad avere questo ruolo guida anche nella loro applicazione. Voglio dire, mostrando con l'esempio quali cambiamenti sono necessari e quali possibili. Per dare le risposte giuste abbiamo bisogno di molta innovazione e pensiero "intelligente" [smart, ndt]. L'agricoltura non è un settore facile, ma credo sia molto importante capire che la transizione che stiamo vivendo non riguarda solo l'agricoltura, ma tutta l'economia e che questo cambiamento non tocca solo l'Europa ma tutto il mondo. Molte delle questioni che oggi affrontiamo, come la gestione efficiente dei nutrienti, non dovrebbero essere gestite solo nell'ambito delle politiche agricole, ma da diverse politiche e amministrazioni del governo. Attraverso questo nuovo approccio possiamo trovare la risposta alla questione della riconnessione tra i nutrienti persi e temi più generali, come la qualità della vita, dell'ambiente e delle acque.

- Si riferisce alla cosiddetta economia circolare?

- La direzione è assolutamente quella dell'economia circolare. Vale a dire, usare le risorse in un modo differente secondo la logica dell'economia circolare, che è molto semplice: mantenere il più a lungo possibile le diverse tipologie di risorse, come terra, acqua e altre materie prime, nei cicli di produzione e di consumo. Questa è la direzione verso cui sarebbe necessario andasse l'intera economia e l'agricoltura.