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Fred van Heyningen (Rabobank), il futuro? Prioritā a dati e ICT

Fred van Heyningen, capo della sezione cibo e agricoltura mondiale di Rabobank, mette a confronto la competitività degli agricoltori europei con quelli delle altre economie sviluppate: il settore primario dell'Ue è ben posizionato su efficienza e qualità dei prodotti, ma è indietro nell'integrazione delle tecnologie digitali nella filiera. Un divario da colmare per restare competitivi.




- In cosa gli agricoltori europei sono più competitivi rispetto a quelli delle altre economie sviluppate? E in cosa lo sono meno?


- Facendo un paragone con i concorrenti negli Usa, Australia o Nuova Zelanda, direi che gli agricoltori europei sono efficienti, capaci di portare sul mercato una produzione di alta qualità e di lavorare insieme alle altre parti della filiera, un fenomeno di cui sono parte le cooperative e la loro abilità a incrementare il valore aggiunto.

Dovrebbero però prestare più attenzione a quelli che si definiscono sistemi "smart" di produzione alimentare [smart food systems, ndr], cioè connettere i dati usando tecnologie digitali, algoritmi e elaborazioni da grandi aggregazioni di dati [Big Data] in modo da avere più controllo nelle diverse fasi della filiera, aumentare la qualità per i consumatori e ridurre gli sprechi. Questo approccio è valido sia nella direzione che va dall'agricoltore al consumatore, sia nel senso inverso. Faccio un esempio: un mio amico ha fatto delle analisi e il dottore gli ha raccomandato di mangiare più cereali. Se potessimo connettere questo tipo di informazioni a sistemi di vendita diretta online si potrebbero avere il confezionamento e la consegna di pasti personalizzati: questo è un esempio di uso dei flussi di informazioni aggregati nei Big Data.

Ovviamente abbiamo dei buoni esempi in Europa di questo approccio, ma quando si tratta di grandi colture gli Usa sono in posizione molto più avanzata rispetto all'Ue perché hanno grandi aziende come la Monsanto, che ha acquisito la Climate Corp. [per servizi meteo di nuova generazione], e Google che, con la sua grande esperienza in fatto di algoritmi, ha avviato una piattaforma su misura per gli agricoltori. Aggregando tutta questa conoscenza in data-base, questi soggetti potranno trarne vantaggio. Ecco perché sono convinto che anche l'agricoltura europea debba dotarsi di aziende competitive in questo tipo di approccio e che si debba lavorare insieme perché l'UE faccia la sua parte nella creazione di sistemi di produzione alimentare smart.

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