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I risultati evidenziano la necessità di sostenere la ricerca pubblica, la sola che negli ultimi anni ha presentato notifiche per ottenere l' autorizzazione alla sperimentazione in pieno campo. Ciò per non dover acquisire in futuro know-how da Paesi che stanno ora investendo molto nel settore e per fornire risposte alle molte questioni ancora irrisolte riguardo la sicurezza d' uso e l' impatto ambientale

Le ricorrenti accese discussioni sulle applicazioni delle biotecnologie in agricoltura, e in particolare sull' utilizzo di piante geneticamente modificate, ci hanno indotto ad aprire un dibattito sulle pagine del nostro settimanale. Nel prossimo periodo abbiamo in programma di ospitare alcuni contributi, che aggiorneranno sui benefici che concretamente le biotecnologie stanno apportando, e potranno fornire in futuro, all' agricoltura e all' alimentazione. Ci ripromettiamo altresì di evidenziare conseguenze indesiderate e rischi effettivi che sono stati dimostrati da esperienze scientifiche o che sono temuti sulla base di ragionamenti rigorosi rispetto alle attuali conoscenze. Apriamo il dibattito con una panoramica sulle biotecnologie applicate alle colture vegetali, che è stata affidata a un gruppo di giovani ricercatori dell' Università di Milano. BIBLIOGRAFIA

Prendendo in esame la legislazione comunitaria e nazionale che regolamenta la sperimentazione e l' immissione in commercio di organismi transgenici, appare evidente che nel nostro Paese ancora per molti anni non si coltiveranno piante gm pur dovendosi occupare di quelle coltivate da altri

Si può affermare, sulla base di due studi del National research council, organo della National academy of sciences, condotti per conto del Ministero dell' agricoltura statunitense, che i prodotti delle piante transgeniche oggi commercializzati per uso alimentare umano non hanno sinora mostrato nessun effetto negativo sulla salute dell' uomo. Gli stessi due rapporti raccomandano, però, di migliorare sensibilmente i metodi e le procedure di analisi e autorizzazione alla commercializzazione, di risolvere il problema della contaminazione da polline e di organizzare un monitoraggio sistematico di lungo periodo su possibili effetti ambientali